martedì 30 agosto 2011

Dio non può non perdonarci...

Dio non può non perdonarci... quando al mattino lasciamo i nostri figli che vorrebbero stare con noi, e in silenzio e col sorriso sulla faccia e le spine nel cuore ci allontaniamo dal nido per andare a guadagnarci il pane.. in silenzio e col sorriso per non turbare l'anima di un figlio, e il groppone in gola che strada facendo sembra soffocare, le lacrime trattenute a stento nel cammino e l'aria fresca del mattino e il mare... Dio non può non perdonarci, se stiamo lontani tutto il giorno da casa, noi uomini e donne di buona volontà, che stiamo tutti insieme a condividere il destino di gente comune... Dio non può non perdonarci, chè tutto questo lo facciamo per amore... dei nostri peccati il Sole si dimentica, quando illumina il nostro quotidiano fare.

giovedì 25 agosto 2011

appunti di vita

al mattino francesco si svegliava alle nove. io ero a casa e dormiva tranquillo fino a tardi.  da quando ho ripreso a lavorare franci si sveglia alle otto meno dieci,  cosi stiamo un po insieme prima che io esca di casa. sono meravigliata ma anche felice perchè quest'amore è profondo e reciproco, e sebbene io non faccia nulla per svegliarlo, lui sente che se si sveglia tardi la mamma non c'è più. stamattina ha aperto gli occhi e mi ha fatto un sorriso che ha fatto sorgere il sole dentro di me. non si può non amare la vita se nella vita c'è un sorriso cosi...

lunedì 22 agosto 2011

primo fine settimana dopo il rientro al lavoro

ragazzi... qui si capisce come marito e moglie non possano fisiologicamente litigare in settimana. non si può. c'è troppo da fare, e si è stanchi. col cucciolo che gira per casa come un matto tipo "posseduto" e ti chiedi cosa gli sia successo in giornata per essere arrivato alle 19 in quello stato: ride, poi grida, prende il cibo e lo lancia per terra e poi ride... poi prende tutti i giocattoli e : tan! tun! sul parquet.. giù dalla scala interna di casa... i giochi che rotolano, le palle che rotolano... tutte le palle intendo! quindi nel momento in cui lo metti a nanna non c'è tempo per discutere.. praticamente sei un automa che spera che il calvario dello sparecchiare+pulire il lavandino e riordinare piatti+spazzare la spazzatura molto indifferenziata che la belva ha lasciato ovunque sul pavimento+ ritirare i panni stesi finisca prima possibile.
ma nel fine settimana.... tac! scatta lo specchio della realtà: di fronte alla casa che ti guarda minacciosa, i panni sporchi la polvere il bagno che sembra il wc della stazione e i pavimenti neri ... sono colta da una crisi isterica! e si finisce per litigare.. ah, si, finalmente nel fine settimana si litiga un po'! con me che faccio l'isterica esasperata dalla casa minacciosa e tutto il resto che sembra sempre essere troppo indietro. poi alla fine la domenica sera ti prende la tristezza perchè ti rendi conto che forse hai perso tempo a litigare e soprattutto hai perso un'occasione buona per stare in santa pace (figlio permettendo) con tuo marito. e speri di essere un po' più ragionevole nel prossimo fine settimana. mah, che strana la vita...

giovedì 18 agosto 2011

quale è il tuo sogno nel cassetto?

Volevo fare la pittrice. poi la cantante. poi la scrittrice. poi la politica. infine la psicoterapeuta. fatto sta che adesso faccio l'impiegata e la mamma. mah...
insomma, qual è il vostro sogno? questa è una domanda che faccio a tantissimi. perchè  non è che uno se è adulto deve dimenticarsi di avere dei sogni! deve lasciare aperte queste stanze dell'anima.
ho chiesto a una mia amica che lavora in un call centre e fa la mamma : "qual è il tuo sogno?" e lei mi ha risposto  prima che non aveva sogni particolari e alla fine ha detto: "fare la parrucchiera". vedi? anche tu hai un sogno! cioè io i sogni indicati sopra ce li ho ancora tutti, magari con un diverso ordine... ma cercherò di realizzarli tutti , se vivo abbastanza (se lassù qualcuno vuole farsi due risate a vedermi affaccendata e sempre piena di obiettivi, tipo Leonetto di Nanà, ve lo ricordate? oppure ... "ho interessanti prospettive per il futuro", nel film "Il ragazzo di campagna"). comunque io sono una grande testa tra le nuvole. mio marito ogni volta che mostro entusiasmo per una cosa nuova mi dice: "ecco , ci siamo, inizia di nuovo con i suoi voli pindarici..." in pratica cerco sempre un modo per fare soldi senza lavorare troppo: prima volevo fare traduzioni da casa, ma nada, mi han detto che lavori tanto e guadagni poco; poi dare ripetizioni, poi vincere al superenalotto, fare la tagesmutter,  e infine scrivere un bel blog e riuscire a mantenermi con gli sponsor. questa poi! mi è scoppiato a ridere in faccia. e io gli ho detto: " ridi ridi, vedrai se non ci riesco."

secondo voi ci riesco?



martedì 16 agosto 2011

Una mamma in corriera: Il primo giorno di lavoro dopo la maternità.



Ore 7 e 15,  dopo due anni e cinque mesi...  è una sveglia che mi tira giù dal letto, e non il mio bambino. Già, ero abituata a farmi svegliare da lui, salvo alcuni casi...  e cosi, mentre cammino per Via Ravasco verso l'ufficio, mi viene in mente che... che l'ultima volta che ho fatto quel tragitto per andare al lavoro, avevo la vita nella mia pancia...ed ero felice, felice, felice! perchè quando una donna culla un essere umano nella sua pancia, l'emozione che attraversa la sua mente è toccante , è pioggia di stelle e fiori nelle sue Stanze. Sognavo, sognavo insieme a mio marito il nostro fagiolino, e insieme toccavamo la mia pancia per salutarlo... poi quel giorno... era venerdi sei marzo e mi trovai delle macchioline rosa quando andai in bagno... poi nulla. Poi, più tardi, andammo a una cena a casa di amici, io non potevo dire ancora di essere incinta, era troppo presto e non me la sentivo.. ma cullavo il mio segreto con qualche sorriso in più che fece capire a qualche amica perspicace quello che stava succedendo dentro di me... beh in quel momento mi crollò, ci crollò il mondo addosso... stavolta in bagno trovai un'emorragia, un flusso enorme e lì pensai "ecco, è finita..." e abbracciai mio marito piangendo. 
Così di corsa all'ospedale, dritta al reparto ginecologia...nessuno capì nulla... mi dissero che avevo un aborto in corso.. che non si poteva fare nulla... e invece la dottoressa del pronto mi disse di stare a riposo assoluto e mi fece fare subito le analisi del sangue (santa donna, vorrei tanto ringraziarla..) ... avrei dovuto ripetere le analisi dopo due giorni.al sabato  tornammo al pronto soccorso perchè continuavo a sanguinare e ci fu data la stessa risposta poco rassicurante: non si poteva fare nulla... 


Mio marito quel lunedi sarebbe partito per il Belgio, con un cuore piccolo cosi... e quei giorni senza speranze furono orribili:  mi spunto' qualche capello bianco.. e la sera piangevo e mio marito mi abbracciava, non sapevamo cosa sarebbe accaduto da li a pochi giorni... non sapevamo se il nostro fagiolino sarebbe sopravvissuto ... o se era già morto. Io mi dicevo che era morto perchè la speranza in quel momento faceva troppo male... non l'avevamo detto a nessuno dei nostri genitori, ma alla fine fummo costretti perchè io non potevo restare da sola, non dovevo muovermi dal letto e cosi mi trasferii da mia suocera.
Al lunedi sentii subito il mio ginecologo, mi precipitai da lui e .. morale della favola: Francesco era bello vivo e vegeto e il cuoricino batteva (lacrime mie e quasi anche del ginecologo..) mamma ferma a letto o divano e tanto bel progesterone. altro che non si poteva fare nulla!!! le perdite comunque continuavano e quindi avevo un'ansia tremenda, soprattutto perchè mio marito non c'era e io, ospite da mia suocera, cercavo di trattenere la mia paura, ma ogni volta che cambiavo un assorbente mi sentivo morire. 

Dopo una ventina di giorni il ginecologo scoprì che nella mia pancia c'erano due bambini, ma uno era morto. ecco, quel sangue probabilmente era il suo, era del gemello di Francesco. Ancora oggi guardo quel sacco amniotico con quel piccolo embrione , e penso che anche quello è mio figlio, e non posso dimenticarlo. La vita va avanti, e Franci ce l'ha fatta. E' una peste e ha una vitalità addosso che solo chi ha lottato tanto per sopravvivere puo' avere.  Ed eccomi qui, stamattina, a riprendere quel punto e a capo. E stavolta si comincia in tre. 


Il resto ve lo racconterò la prossima volta. 
A presto, 
Viviana

venerdì 12 agosto 2011

eccomi....

ciao a tutti! una mamma dovrebbe avere la patente.. dovrebbe aver già completato un percorso professionale.. invece no! ho sovvertito l'ordine delle cose e quindi vado effettivamente in corriera e di carriera ancora non se ne parla... o perlomeno so cosa voglio fare da grande ma per ora faccio tutt'altro!! e nel frattempo.. nel frattempo mamma!
spero di leggervi presto, mamme, lavoratrici, studentesse e studenti, papà e lavoratori, single e accoppiati, nonni e nonne... insomma tutti tutti tutti !

un abbraccio
mamma vivi