mercoledì 14 marzo 2012
E' arrivato il vasino...
Avevo appena finito di dire a mio marito che io sul vasino ero tranquilla. Non volevo fare pressione su Francesco soltanto per togliere il "problema" pannolino prima dell'arrivo della sorellina. Vedevo che Francesco non era pronto e non volevo forzarlo. Periodicamente gli proponevo il vasino, gli chiedevo se voleva fare la pipì nel gabinetto come facevano alcuni suoi amichetti dell'asilo. Ma lui non sembrava volerne sapere. Ieri le maestre probabilmente gli hanno parlato del vasino... e di Rossella, la sorellina.
Dopo averlo messo a nanna, chiusa la porta, inizia a piangere. Papà va in soccorso... e lui dice "papà, cacca nel vasino". A quel punto beh... io prendo "l'oggetto del futuro" e vado in cameretta.. lui dice che vuole togliere il pannolino, e come per magia, si siede sul vasino tutto contento. Ovviamente non ha fatto nulla, è rimasto sopra il vasino scorazzando per la stanza, come fosse su una macchinina, fermandosi ogni tanto. E in braccio il suo Orsetto. Anzi, ogni tanto ci metteva sopra anche lui, sul vasino. Come dire: anche in questa esperienza, io e Orsetto siamo insieme. Io guardavo mio marito, poi guardavo Francesco. Era tutto come in una magia. Mentre lo guardavo pensavo, siamo arrivati anche a questo momento. Le mamme lo sanno... lo "svezzamento" dal pannolino è uno degli ultimi momenti clou della vita del bambino-dipendente. Certo un bambino rimane dipendente dai genitori per ancora molto tempo, ma in modo diverso. Il pannolino è una cosa fisica, è una cosa tangibile, è una cosa da neonati... insomma da quando è nato i suoi bisognini li ha sempre fatti li.... Lo guardavo, e pensavo: Francesco sta diventando grande. Un magone mi ha preso lo stomaco... era un misto di felicità a nostalgia... pensavo che quell'esserino che io conosco da quando era invisibile al mondo, un giorno sarà un uomo... un giorno non mi guarderà più con gli stessi occhi, un giorno il suo mondo andrà oltre i confini del mio viso e della mia voce. E pensavo, nello stesso tempo, di essere una privilegiata. Una persona che mette al mondo un essere umano e che lo vede crescere, e contribuisce a questa magia. Se ci si ferma a pensare, è un evento di una bellezza infinita, credo non abbia pari.. si tratta di formare persone nuove, con tutto l'amore possibile, e tutto l'impegno che questo richiede. Ma il risultato... che soddisfazione. Verso la fine della "corsa" sul vasino, Francesco diceva: "mia sorella, la sorellina" e io gli ho chiesto dove era la sorellina.. lui mi ha alzato la maglietta, ha toccato la pancia, ha fatto "cara, cara"... Insomma, nonostante tutto sia così difficile, quando guardo questo piccolo essere, ho una grande certezza: l'Amore vince sempre.
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